lunedì 5 maggio 2014

Da Vienna a Villadoro passando per un Doppio sogno

Con il Doppio sogno di Arthur Schnitzler a Vienna si va, non per danzare sulle note di un valzer né per godere del bel Danubio blu, così bello e blu, si va a Vienna per attraversare con Fridolin ed Augustine, i due protagonisti e coniugi del libro, i territori paludosi del desiderio e del tradimento. 

Il tema non è originale, la letteratura di ogni tempo e luogo ribolle di tradimenti: da Elena e Paride a Paolo e Francesca, da Emma Bovary ad Anna Karenina, per citare nomi noti su associazioni pigre; ma questo non è un tradimento qualunque perché avviene all'ombra o alla luce della rivoluzione psicoanalitica di Freud che ha indagato scientificamente ciò che Schnitzler ha espresso intuitivamente in campo letterario.

Da Vienna, voltando un centinaio di pagine e duemila chilometri circa, si arriva a Villadoro per conversare su tradimento e fedeltà, eros e thanatos, sogno e realtà, ordine e disordine, alienazione e riconoscimento, il tutto sediamuniti nella piazza Carlo Alberto di Villadoro.


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