venerdì 22 novembre 2013

"Errare" humanum est

di Manuela Lanieri

In totale condivisione, circondati dalle caratteristiche "case al borgo", rinate dall'antico borgo medievale di "Sanctus Philippus de Monte Argyri", come ad attraversare dei gironi danteschi, passiamo dall'inconscio tuffo nel passato al crudo impatto dei luoghi e dei tempi che Lucas e Claus ci invitano a percorrere.


Case, vie, personaggi e avvenimenti tipici di una cittadina del nord est europeo nel pieno di una degradante guerra.
Storie grette, crude, giustificabili soltanto dallo spirito di sopravvivenza che inesorabilmente ci appartiene, a noi lettori come a chi è letto.
Ed è proprio nel pieno di tale racconto che imbocchiamo un'altra linea di pensiero, dove i nostri sempre più cari Lucas e Claus ci guidano, veniamo travolti dall'ignoto mondo delle turbe psichiche di chi, subendo un trauma, escogita i più svariati modi per mescolare la realtà con la fantasia, giustificato ancora una volta dalle reminiscenze del nostro spirito di sopravvivenza.
Infervorati da un dibattito che si prefigge di scoprire semmai esista una paradossale realtà di quanto appena pregustato, ci immergiamo nuovamente nell'ennesimo flusso di pensiero che ci porta a scoprire la varietà di giochi nella composizione strutturale del racconto, meravigliosamente amalgamati da una scrittura di grande tecnica.

Ed ecco, come sbucando fuori da un viaggio dentro l'altro, viene a svelarsi il reale cicerone della storia AGOTA.
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